Filippo: “Non solo numeri: il mio lavoro è anche un viaggio intorno al mondo”
6 Giugno 2022

Filippo Maria Zanetti è Junior Controller del Team Finance & Controlling

Qual è il tuo percorso e come sei arrivato in BonelliErede?

Sono nato e cresciuto a Varese. Dopo la laurea in Economia, che ho conseguito all’Università di Milano, inizio a lavorare come accountant in una piccola società, dove rimango per circa 3 anni.
Alla fine del 2018 approdo in BonelliErede: dopo diversi anni in una realtà locale ero alla ricerca di nuove sfide e di stimoli, e sono rimasto attratto in primis dalla dimensione internazionale della law firm. A distanza di quattro anni, posso confermare quell’intuizione con entusiasmo: qui ho trovato un mondo completamente diverso rispetto a quello cui ero abituato!
Venire qui mi ha dato la possibilità di crescere nella mia area di attività, il controllo di gestione, fare un salto di qualità e mettermi in gioco in un contesto più strutturato e organizzato, foriero di molteplici opportunità.

All’interno del team Finance & Controlling, di cui faccio parte, mi occupo in particolare delle attività che riguardano la gestione delle sedi estere. Ciò implica confrontarmi con mondi diversi tra di loro, non solo su piano lavorativo (a ciascun Paese corrispondono determinate regole), ma anche dal punto di vista culturale.

La mia attività lavorativa mi ha portato negli anni a fare diverse trasferte presso le sedi estere di BonelliErede. Si tratta di un altro aspetto che amo del mio lavoro, e che risponde a quella necessità di “uscire dal guscio” che sentivo quando sono arrivato qui: credo che la possibilità di andare a Dubai o al Cairo sia un’esperienza che difficilmente un ragazzo della mia età può vantare!

Com’è strutturato il team di cui sei parte?

Il team Finance & Controlling di BonelliErede è composto da 10 persone. Ci dividiamo in due gruppi di lavoro: c’è chi, come me, si occupa di bilancio e di finance e chi invece segue l’attività legata alla performance dei soci, oltre a contribuire all’elaborazione dei dati per ciò che concerne il monitoraggio dell’andamento dei ricavi di studio.

Nonostante ci occupiamo di profili diversi, anche se complementari, siamo un gruppo coeso e cerchiamo sempre di lavorare in maniera coordinata, anche incoraggiandoci a vicenda quando serve! Nel complesso siamo una squadra molto giovane (io ho 29 anni e sono già fra i più “anziani”!). Ci piace poter trascorrere del tempo libero insieme dopo il lavoro o di fare delle pause sfidandoci al biliardino qui nella nostra sede.

Oltre alla possibilità di lavorare in un team diversificato, BonelliErede mi ha permesso di affrontare fattispecie che, in realtà più piccole, forse non avrei avuto occasione di vedere.
Solo per fare un esempio, lavorare con le sedi estere – che, dal punto di vista societario, sono realtà molto giovani – mi ha permesso di assistere alla loro costituzione e di vederle crescere. Partecipare al loro consolidamento sin da subito è un’occasione formativa preziosa per ogni persona che svolge la mia professione.

Più in generale, è interessante anche declinare questa professione alle specificità che contraddistinguono le attività e le esigenze di una law firm rispetto alle aziende, e osservare giorno dopo giorno quanto la funzione possa agire da supporto strategico alla firm nello svolgimento di analisi, prendere delle decisioni e, quindi, contribuire nel complesso anche noi al raggiungimento degli obiettivi di BonelliErede. È una responsabilità e un’occasione che difficilmente avrei incrociato altrove.

Quando non sei alle prese con i numeri, cosa ti piace fare?

Fin da bambino, sono un grande appassionato di pallacanestro – che a Varese è considerata un’istituzione! – e di fumetti, spaziando dai manga giapponesi alle graphic novel europee e americane.
Ho coltivato questi interessi a fasi alterne nel corso degli anni. Ho iniziato a “calcare i parquet” provinciali sin da bambino fino a dover abbandonare soltanto poco tempo fa, limitandomi a coltivare questa passione solo da “spettatore”. Durante il periodo del lockdown che ci ha confinato per tanto tempo a casa, sono tornato a leggere fumetti, che da bambino divoravo, riscoprendone il lato artistico e culturale oltre che al puro intrattenimento.

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