L’Etiopia entra nella società che costruirà il porto di Berbera in Somaliland, uno dei Paesi in più rapida crescita al mondo. E nella città situata sul Golfo di Aden, nei pressi dell’ingresso al Mar Rosso, trova un altro sbocco sul mare alternativo a quello del Gibuti, strategico per l’import-export. Addis Abeba diventerà azionista dell’infrastruttura in seguito a un accordo siglato a Dubai a inizio marzo con la società emiratina DP World e l’autorità portuale. La compagnia di spedizioni deterrà una partecipazione del 51%, il governo del Somaliland del 30% e l’Etiopia il restante 19%. I dettagli finanziari non sono stati divulgati.
DP World è uno dei più grandi operatori portuali del mondo: con un portafoglio di oltre 77 terminali marittimi e terrestri, è supportata da 50 aziende, attive in 40 Paesi in sei continenti. Nel 2016, la società presieduta e guidata dal sultano Ahmed Bin Sulayem ha ottenuto una concessione di 30 anni per la gestione e lo sviluppo del porto di Berbera e ha promesso di investire 442 milioni di dollari per lo sviluppo della città che si candida così a essere un nuovo hub marittimo nel Corno d’Africa.
L’accordo aiuterà Addis Abeba a garantire un ulteriore accesso logistico per il suo crescente commercio guidato dalle crescenti popolazione ed economia. In Etiopia vivono circa 110 milioni di persone. L’Etiopia da quando l’Eritrea è diventata indipendente nel 1993, è diventata priva di sbocchi sul mare e quindi dipendente dai suoi vicini, in particolare Gibuti, per l’accesso ai mercati internazionali. Questa dipendenza ha ostacolato lo sviluppo del Paese a emergere come l’incontrastato potere regionale nel Corno d’Africa. Da Dorale in Gibuti attualmente transita il 95% delle importazioni ed esportazioni dell’Etiopia, ma il porto non è più sufficiente per il volume di scambi attesi in crescita grazie a un Pil annuale del 10%. Berbera è strategica per servire il potenziale del Paese in futuro. Anche le economie della regione stanno crescendo a un ritmo che richiede lo sviluppo di più punti di approdo delle merci e l’estensione del porto di Berbera aumenterà la capacità della regione di far fronte all’aumento degli scambi.
L’Etiopia è molto interessata al progetto e ha detto che investirà anche in infrastrutture per sviluppare il corridoio di Berbera come porta commerciale in Somaliland. Il governo etiope si è impegnato a far costruire una strada di circa 250 chilometri dal sito fino al confine. La lunghezza totale della strada che collega Berbera ad Addis Abeba è di 937 chilometri, 250 km all’interno del Somaliland circa 700 km all’interno dell’Etiopia. Per questo sarà costituita una nuova società ad hoc e le azioni saranno poi divise tra i tre governi. Lo sviluppo dell’accesso da e verso il sito migliorerà la redditività del porto.
Ci sono anche piani per costruire un ulteriore ormeggio nel porto di Berbera, in linea con il piano generale che DP World ha già iniziato a implementare, aggiungendo nuove attrezzature per migliorare ulteriormente l’efficienza e la produttività. Le prime gru arriveranno entro la fine dell’anno. Il presidente e amministratore delegato del Gruppo DP World ha detto che i progetti alimenteranno le opportunità commerciali e occupazionali nella regione.
Per Berbera è prevista anche una zona franca che sosterrà il commercio e genererà posti di lavoro. Modellata sulla base della Jebel Ali Free Zone (Jafza) di DP World a Dubai, è stata concepita per incoraggiare la crescita economica e l’insediamento di piccole e medie imprese.
Il Somaliland ha celebrato il suo sedicesimo anniversario dell’indipendenza lo scorso anno e da oltre un decennio registra una crescita economica costante. Il governo somalo ha bollato come illegale e quindi nullo l’accordo.