Il c.d. “Decreto Energia” ha introdotto il c.d. “contributo straordinario contro il caro bollette”: lo scopo dichiarato sarebbe quello di assoggettare a tassazione i c.d. “extra-profitti” conseguiti dagli operatori del settore energetico per effetto dell’incremento congiunturale dei prezzi dell’energia.
Le modifiche intervenute col c.d. “Decreto Aiuti” non hanno accolto le numerose osservazioni degli operatori (anzi, il contributo è stato aumentato dal 10% al 25%) e con la sua conversione in legge lo scorso 15 luglio il contributo è definitivamente in vigore.
Restano quindi alcune criticità operative – che neppure gli interventi dell’Agenzia delle Entrate hanno per adesso del tutto fugato – e anche alcuni dubbi di costituzionalità su questa misura, che potrebbe determinare effetti distorsivi sulla tassazione di molti operatori energetici e non solo.
L’irrilevanza delle accise, le operazioni extra-territoriali, la possibile sovrapposizione col meccanismo a due vie, le operazioni sui derivati sono alcuni degli aspetti più problematici a cui si sono dedicati i nostri Focus Team Contenzioso tributario e Energy & Ecological Transition, per supportare gli operatori del settore energetico a orientarsi nel nuovo contesto normativo, nel documento disponibile qui.