Il 12 novembre si è tenuto l’evento “Choosing Your Forum: The Foreign Investor’s Enforcement Toolkit”, organizzato da BonelliErede nell’ambito della Dubai Arbitration Week, l’appuntamento annuale che riunisce professionisti dell’arbitrato internazionale provenienti da tutto il mondo.
Con oltre 140 eventi in programma tra il 10 e il 14 novembre e numerosi sponsor coinvolti, l’edizione 2025 si è confermata tra le più partecipate dalla sua nascita, a testimonianza della crescente rilevanza dell’arbitrato come metodo di risoluzione delle controversie nel panorama globale.
L’incontro, pensato per offrire indicazioni pratiche agli investitori internazionali nella definizione delle proprie strategie di scelta del foro o sede arbitrale ed esecuzione di sentenze e lodi arbitrali negli Emirati Arabi Uniti, ha visto la partecipazione di relatori provenienti da corti e tribunali arbitrali locali e internazionali, oltre che di investitori con interessi consolidati nella regione. Sono intervenuti, insieme ad Andrea Carlevaris (partner e co-head della practice di Arbitrati Internazionali di BonelliErede, Roma), Michela D’Avino (senior counsel, Milano) e Letizia Santin (associate, Dubai), anche Marco Vacca, Chief Compliance Officer & Senior Legal Counsel di ZMI Holdings; H.E. Justice Sapna Jhangiani, giudice del tribunale del DIFC; Sherif Akl, Regional Director, Arbitration and ADR, Middle East della ICC International Court of Arbitration; e Kristin Campbell-Wilson, già Executive Director presso Abu Dhabi International Arbitration Centre (arbitrateAD).
Andrea Carlevaris ha commentato: “In un contesto in cui i fori giuridici si moltiplicano e l’esecuzione rimane il vero banco di prova, la scelta tra tribunali onshore, free zone come DIFC e ADGM, e corti arbitrali non è solo una questione teorica: è determinante. Ogni giurisdizione offre potenzialità, ma sono la certezza dell’eseguibilità, la rapidità delle procedure e l’allineamento agli standard internazionali a trasformare i diritti in rimedi concreti”.
Durante il panel sono state analizzate le principali differenze tra le giurisdizioni onshore, offshore e delle free zone nella regione, con particolare attenzione al ruolo del Dubai International Financial Centre (DIFC) come “conduit court” per l’esecuzione di sentenze e lodi arbitrali stranieri.
Letizia Santin ha aggiunto: “Quando assistiamo investitori stranieri, uno dei nostri compiti principali è guidarli nella scelta del foro più adatto per l’esecuzione. Il DIFC è certamente una giurisdizione favorevole all’esecuzione, che adotta un approccio non vincolato da legami territoriali. Questo lo rende uno strumento efficace, soprattutto rispetto a giurisdizioni più restrittive. Per le imprese e i clienti con base negli Emirati Arabi Uniti, il DIFC rappresenta una porta d’accesso strategica per l’esecuzione di lodi e sentenze nella regione, ma non solo”.
BonelliErede ha aperto il proprio ufficio a Dubai nel 2017, con l’obiettivo di rafforzare la presenza in una regione sempre più centrale per gli investimenti internazionali. Il team, guidato dal managing partner Marco De Leo, assiste investitori internazionali interessati all’area del Golfo, multinazionali e importanti player locali. Tra le practice attive, quella dedicata agli Arbitrati Internazionali ha evidenziato una crescita costante, in sintonia con le dinamiche del contesto regionale e con l’esigenza di strumenti di risoluzione delle controversie caratterizzati da elevata specializzazione e approccio strategico.
Marco De Leo ha concluso: “Negli ultimi anni, l’ufficio di Dubai ha registrato una significativa espansione, rispondendo alla crescente richiesta di servizi legali di alta qualità nella regione. La nostra practice di Arbitrati Internazionali, in particolare, è diventata un pilastro fondamentale delle attività, riflettendo sia l’importanza strategica della risoluzione delle controversie, sia la reputazione crescente dello studio in questo ambito anche in quest’area del mondo”.