Riverside: parte la riqualificazione verde di Addis Abeba
19 Marzo 2019

Parchi, piste ciclabili, passeggiate: Addis Abeba sta per avviare una riqualificazione urbana green che prospetta un potenziale di sviluppo immobiliare e commerciale. Il progetto su chiama “Riverside” e si estenderà lungo le sponde del fiume della capitale etiope per 56 chilometri, dalle montagne Entoto fino al fiume Akaki. Ad annunciarlo è stato a fine febbraio il premier Abiy Ahmed, che ha presentato l’Addis Abeba River Side Project come una sua iniziativa. Il costo complessivo del progetto, che avrà una prima fase pilota, è di 29 miliardi di birr (circa un miliardo di dollari).
Riverside mira a costruire una nuova immagine della capitale, che rifletta il significato del suo nome in aramaico: “Nuovo Fiore”. Addis Abeba sarà resa più vivibile, non soltanto perché le sponde del fiume saranno messe in sicurezza in modo tale da impedirne l’esondazione, ma anche perché saranno creati spazi verdi pubblici. Lungo la riva del fiume sorgeranno caffè e ristoranti in un’ottica di sviluppo immobiliare futuro e di promozione del turismo internazionale e domestico ad Addis Abeba.
La prima fase, che avrà un costo di 2,5 miliardi di birr (circa 87 milioni di dollari), copre un’area estesa su 50 ettari di terreno a nord della capitale, verso Entoto, e dovrebbe essere completata entro un anno. Seguirà una seconda fase del progetto, che dovrebbe essere portato a termine in tre anni. Riverside accorpa e integra tutte le iniziative urbanistiche che l’amministrazione cittadina ha previsto finora lungo il fiume. Il governo si attende, inoltre, che il progetto porterà alla creazione di molti posti di lavoro.
Per finanziare l’opera il primo ministro Abiy Ahmed ha lanciato una raccolta fondi. Soprannominata “Dine for Sheger” – “Sheger” è un soprannome di Addis Abeba – la campagna è rivolta a privati, imprese locali e globali, organizzazioni internazionali e diplomatici. Per dare il via alla campagna è stata organizzata una cena al costo di 5 milioni di birr a testa (175mila dollari): chiunque donerà avrà una targa con il nome lungo le sponde del fiume.
Nel frattempo, non senza registrare il malcontento dei contribuenti che lamentano la scarsità dei servizi, Addis Abeba sta aumentando le tasse locali. Nei primi sei mesi dell’anno fiscale iniziato l’8 luglio 2018, l’amministrazione cittadina ha raccolto 18 miliardo di birr (circa 663 milioni di dollari), pari al 95 per cento dell’obiettivo atteso. Si tratta soprattutto di tasse dirette (13,5 miliardi di birr), mentre una piccola parte proviene da imposte indirette (5,09 miliardi di birr) e il resto da tariffe comunali.
L’iniziativa, che al momento esiste come piano concettuale, dovrebbe essere implementata dalla società di costruzioni italiana “Varnero”, molto presente in Etiopia, che ha anche l’incarico di stendere il progetto. Ma è soltanto l’ultima in ordine di tempo di una serie di progetti di riqualificazione della città, che per decenni era rimasta uguale a se stessa e che oggi è in pieno fermento.
Situato a 2.355 metri sul livello del mare, Addis Abeba è una delle capitali più alte del mondo. I dati ufficiali dicono che vi risiedono 2,7 milioni di persone, ma il numero è basato sull’ultimo censimento che risale al 2007 e la popolazione attuale è stimata intorno a 4 milioni di persone.
Negli ultimi anni il governo ha dato il via a un piano di smantellamento di quartieri popolari che hanno lasciato il posto a edifici moderni, centri commerciali, palazzi di uffici e abitazioni. La città oggi è un gigantesco cantiere in cui già lavorano centinaia di persone. Addis Abeba punta così a sfruttare il suo potenziale di capitale del Paese con la più alta crescita dell’Africa e di sede di numerose istituzioni e organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione africana e la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa (Uneca).
Capitale diplomatica dell’Africa e simbolo del suo rinascimento, Addis Abeba vive una trasformazione senza precedenti ed è stata inserita dal New York Times e dalla Lonely Planet tra le città più interessanti da visitare al mondo per il suo panorama culturale. In realtà, Addis Abeba è già una meta turistica. Nel 2016-17 più di 886 mila turisti hanno visitato l’Etiopia, con un indotto di 3,32 miliardi di dollari – più del Kenya e della Tanzania messi insieme – e, con 297 mila posti di lavoro creati, il settore contribuisce al 4,5% del Pil.