L’Egitto e la missione italiana, boom di scambi nel 2018
28 Settembre 2018

Il commercio bilaterale tra l’Italia e l’Egitto non è mai andato così bene: nel 2017 è salito a 4,7 miliardi di euro, tanto che l’obiettivo per il 2018 è quello di superare i 5 miliardi di euro (6 miliardi di dollari) di interscambio. Il target, ambizioso, sembra realizzabile: da gennaio a luglio di quest’anno – secondi i dati forniti dal ministero del Commercio egiziano – il volume degli scambi ha raggiunto quota 3,6 miliardi di dollari, circa 3,8 miliardi di euro. Le esportazioni dell’Egitto verso l’Italia sono salite a 916 milioni di dollari (777 milioni di euro) nei primi sette mesi dell’anno in corso, rispetto agli 862 milioni di dollari (731 milioni di euro) dello stesso periodo del 2017. L’export dell’Italia verso l’Egitto, invece, è sceso a 2,69 miliardi di dollari (2,29 miliardi di euro) nel periodo gennaio-luglio 2018, in calo rispetto ai 3,22 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. L’Egitto ha esportato in Italia soprattutto sostanze chimiche, fertilizzanti, materiali da costruzione, colture, capi d’abbigliamento, mobili, prodotti tessili e d’arredamento. L’Italia, invece, ha esportato in Egitto prodotti di ingegneria, capi d’abbigliamento, attrezzature dell’industria medica e materiali da costruzione.
L’Italia è il terzo partner commerciale del Cairo ed è il primo fra i Paesi europei. Eni, che è presente dal 1954, è tra i più grandi investitori a livello internazionale e sono oltre 130 le società italiane attive nel Paese nordafricano, da Intesa Sanpaolo a Italcementi, da Pirelli ad Ansaldo Energia, fino a Cementir, Danieli, Trevi e Techint.
Ed è per dare un ulteriore impulso agli scambi che in ottobre partirà dall’Italia la Missione Imprenditoriale Multisettoriale organizzata dall’Istituto Mediterraneo per l’Asia e l’Africa Ismaa e la sua Associazione di Amicizia e Cooperazione Italia-Egitto per promuovere nuove opportunità d’investimento. Le imprese italiane appartengono ai settori su cui il Cairo – in coerenza con il master plan del nuovo Egitto denominato Vision 2030 che prevede investimenti per oltre 45 miliardi di dollari – ha deciso di investire, ovvero agroindustria, ittica, lavorazione del legno e turismo. Le aree di sviluppo per le Pmi italiane si concentrano sulla meccanica strumentale nei settori delle macchine agricole, dell’industria del mobile, della concia della pelle e delle calzature.
Obiettivo principale dell’iniziativa è quello di rilanciare i legami di partenariato economico-produttivo e commerciale con l’Egitto e di esplorare nuove opportunità imprenditoriali e di investimento nel Paese. Nel corso della missione sono previsti incontri con ministeri, agenzie governative, federazioni industriali e associazioni imprenditoriali, camere di commercio, organismi nel settore import-export.
La missione si terrà al Cairo dal 13 al 16 ottobre e si svolgerà sotto il patrocinio dell’ambasciata egiziana a Roma e con il sostegno personale dell’ambasciatore egiziano Hisham Badr. Il governo egiziano punta alla collaborazione con Roma, definita «strategica» dall’ambasciatore egiziano Hisham Badr. La relazione che lega Italia ed Egitto – ha detto l’ambasciatore nel discorso di apertura del seminario che si è svolto a metà settembre presso l’ambasciata del Cairo a Roma – è caratterizzata da «buone relazioni» e in grado di «cambiare il destino del Mar Mediterraneo» nell’ottica di «lotta al terrorismo e all’immigrazione illegale», ma anche di sviluppo economico. «L’obiettivo della missione è di offrire alle società partecipanti una prima impressione sull’atmosfera positiva degli investimenti in Egitto e illustrare i progetti chiave disponibili».
Per ogni società che prenderà parte alla missione saranno assicurati incontri business to business preorganizzati e a misura dei bisogni e delle richieste delle società. «Riteniamo che l’Egitto sia un elemento estremamente importante per la stabilità del Mediterraneo», ha sottolineato il presidente dell’Ismaa Maurizio Barnaba. «Per sostenere le relazioni bilaterali, riteniamo importante incrementare le relazioni economiche, per aiutare la popolazione egiziana ad aumentare posti di lavoro», ha sottolineato Barnaba. «Per fare joint venture e creare lavoro in Egitto, troverete condizioni molto favorevoli».