Anche l’Egitto avrà il suo fondo sovrano. Lo ha annunciato il governo dopo che il presidente Abdel Fatah al-Sisi ha ratificato la legge (la 177 del 2018) approvata dal Parlamento a luglio che istituisce ufficialmente il “Fondo Egitto”. Il fondo sovrano avrà un capitale autorizzato di 200 miliardi di sterline egiziane, pari a 9,8 miliardi di euro, e comincerà le attività con un capitale versato di cinque miliardi di sterline egiziane (250 milioni di euro), il 20% dei quali sarà iniettato dal governo al momento della costituzione.
L’Egitto prevede di lanciare il fondo sovrano entro la fine dell’anno e inizierà un roadshow nella prima metà del 2019 per stimolare gli investimenti privati, ha detto il ministro della Pianificazione nazionale Hala El-Saeed.
Il capitale del fondo verrà interamente gestito dallo Stato egiziano e non includerà contributi da alcun Paese occidentale o arabo del Golfo. L’Egitto prevede di raccogliere fino a 100 miliardi di sterline (5,7 miliardi di dollari) vendendo partecipazioni di minoranza in oltre 20 imprese statali sul mercato azionario. Il Fondo sarà anche sostenuto dai proventi delle privatizzazioni di compagnie statali annunciate nei mesi scorsi.
Modellato sui fondi sovrani di India e Malesia, il nuovo braccio di investimento del Cairo cercherà di generare ricchezza aggiuntiva da attività statali sottoutilizzate piuttosto che investire surplus di petrolio e di gas come fanno i Paesi del Golfo. Mentre il governo deterrà interamente il Fondo dell’Egitto, il settore privato sarà autorizzato ad acquistare partecipazioni di oltre il 50 per cento delle società affiliate. “L’Egitto ha una ricchezza di risorse e aziende che non sono state correttamente utilizzate e non sono gestite adeguatamente da molti anni. Siamo pronti ad avviare una partnership con il settore privato per renderle produttive e avanzate”, ha detto il ministro della Pianificazione.
Il fondo sarà in grado di investire in vari strumenti finanziari, azioni, obbligazioni e altri titoli a cominciare da investimenti interni, ma in una seconda fase potrebbe anche guardare all’estero. “Il veicolo inizialmente investirà a livello nazionale in settori prioritari come il turismo, il manifatturiero, il petrolchimico, il farmaceutico e l’agroindustriale che offrono il potenziale per rendimenti più rapidi, ma potrebbe successivamente esplorare opportunità internazionali”, ha detto El-Saeed.
Il fondo sarà gestito in modo indipendente e le maggiori istituzioni finanziarie hanno espresso interesse a iniettare capitali e fornire competenze tecniche, ha confermato il ministro. L’Abu Dhabi Investment Authority e l’Oman Investment Fund hanno contribuito alla stesura della legge e stanno fornendo supporto tecnico. “Il fondo lavorerà con gli investitori in un ambiente che sarà uguale a qualsiasi opportunità all’estero”, ha detto El-Saeed.
Secondo ArabNews, ora il Cairo sta cercando un amministratore delegato e ha pubblicato annunci pubblicitari sulla stampa internazionale alla ricerca di una figura adatta a guidare “un’istituzione sofisticata che lavorerà con il governo egiziano per promuovere gli investimenti”.
Il fondo è l’ultima misura governativa volta a rilanciare la crescita e gli investimenti. La fluttuazione della valuta locale a fine 2016 e altre misure come la riduzione dei sussidi per il carburante hanno permesso all’Egitto di assicurarsi un prestito del Fondo Monetario Internazionale da 12 miliardi di dollari, che ha contribuito a ripristinare la fiducia del mercato.
L’Egitto e il fondo sovrano da dieci miliardi di euro
17 Ottobre 2018