La finanza green del Kenya sbarca a Londra
21 Febbraio 2020

Il 20 gennaio 2020 alla Borsa di Londra è sbarcato il primo green corporate bond di un’azienda del Kenya. A suonare la leggendaria campanella che ha dato inizio alle contrattazioni nella City è stato il presidente Uhuru Kenyatta in persona. «Non esiste un posto migliore per apprezzare la realtà dell’attività economica globale e le tendenze di investimento della finanza», ha dichiarato Kenyatta, che si trovava in Inghilterra in occasione del summit degli investimenti Regno Unito-Africa 2020.
Il London Stock Exchange è la prima piazza finanziaria ad aver costituito un segmento obbligazionario verde dedicato. Finora l’Lse ha ammesso oltre 200 obbligazioni da tutto il mondo, raccogliendo oltre 42,9 miliardi di dollari di capitale per lo sviluppo sostenibile. L’anno scorso la City ha firmato un protocollo d’intesa con il Nairobi Security Exchange per collaborare con le aziende del Kenya. Più di 60 gruppi kenioti attivi in settori che vanno dall’agricoltura alla tecnologia finanziaria sono presenti nel rapporto «Companies to Inspire Africa 2019», che identifica le società private ad alta crescita e maggiormente dinamiche.
L’obbligazione verde è stata emessa dall’azienda Acorn per un valore di 4,3 miliardi di scellini (circa 42 milioni di dollari statunitensi) allo scopo di raccogliere le risorse per finanziare la costruzione di alloggi sostenibili per gli studenti di Nairobi. L’ultima obbligazione societaria emessa in Kenya era stata nel 2016. Il green bond aveva debuttato sul mercato finanziario di Nairobi in quella che è poi diventata una quotazione cross-border. «Anche se di piccola entità – ha detto, Geoffrey Odundo, amministratore delegato del Nairobi Security Exchange – si tratta di un primo test che ha aperto una nuova strada. I green bond sono un’area a cui vogliamo dare un grande sviluppo».
Alla dichiarazione di Odundo si è aggiunta quella del governatore della Banca centrale del Kenya Patrick Njoroge, il quale ha affermato che il suo Paese intende privilegiare l’uso della finanza verde per finanziare progetti allo scopo di mitigare l’impatto negativo dei cambiamenti climatici. Secondo Njoroge i Paesi africani subiscono anche a livello economico il peso del ripetersi di eventi meteorologici estremi come inondazioni e siccità. Sam Kimani, presidente dell’Nse, ha aggiunto che le Borse hanno un ruolo fondamentale nel sostenere la finanza verde in modo da aiutare a risolvere la sfida climatica soddisfacendo la crescente domanda di progetti a basse emissioni di carbonio in Kenya.
La nazione dell’Africa orientale sta progettando l’emissione di un titolo di Stato green e mira ad ampliare gli investimenti in Kenya attraverso la quotazione congiunta di società keniote sia a Nairobi sia a Londra con un dual listing.
A Londra, il presidente Kenyatta ha invitato gli investitori del Regno Unito a utilizzare il Kenya come porta di ingresso per i capitali esteri in Africa e ponte verso il mercato emergente di oltre un miliardo di persone che vivono all’interno dell’area di libero scambio continentale che entrerà in vigore a giugno. «Il Kenya è una delle prime dieci economie in più rapida crescita nel continente e anche uno dei Paesi più adatti per fare affari in Africa», ha detto. Kenyatta ha aggiunto che il Kenya continuerà a lavorare per creare un ambiente favorevole alla finanza sostenibile.
Il Kenya punta ora anche sulla green finance per rafforzare la sua posizione di hub finanziario regionale dell’Africa orientale. Nairobi ha creato un programma specifico, il Green Bond Programme, che mira a promuovere l’innovazione del settore finanziario attraverso lo sviluppo di un mercato obbligazionario verde domestico. Al programma partecipano la Kenya Bankers Association, il Nairobi Securities Exchange, la Climate Bonds Initiative, il Financial Sector Deepening Africa e la Netherlands Development Finance Company. Altri partner che forniscono assistenza tecnica e orientamento includono l’International Finance Corporation del gruppo Banca Mondiale e il Wwf-Kenya. Il programma è sostenuto dal ministero del Tesoro nazionale, dalla Banca centrale del Kenya e dall’autorità per i mercati dei capitali.