Hilton scommette sull’Etiopia (e arriva anche Pizza Hut)
27 Giugno 2018

Cresce l’offerta di hotel (ma non solo) in Etiopia. Nel Nord del Paese, a Mekelle, arriverà il primo cinque stelle: sarà un Hilton, che ha firmato un contratto di gestione con Green Coffee Agro-Industry. Anche le catene di fast food si stanno moltiplicando: l’americana Pizza Hut ha aperto a maggio il suo primo ristorante in un quartiere chic della capitale Addis Abeba.
Per quanto riguarda la catena alberghiera americana, si tratta del secondo investimento in tempi ravvicinati e recenti: nel 2020 è prevista l’apertura dell’Hilton Hawassa Resort & Spa, a testimonianza dell’inarrestabile crescita del turismo nel Paese. Secondo Tadelle Abrha, amministratore delegato di Green Coffee, la sua società investirà 66 milioni di dollari per sviluppare l’hotel e l’apertura è prevista tra quattro anni. Fairfax Transactions Advisory ha portato le due parti al tavolo ed è stato il facilitatore dell’accordo di gestione trentennale. Ci sono voluti più di due anni per arrivare alla firma, ha detto a “The Reporter” Zemedeneh Negatu, presidente globale di Fairfax Africa, che si è detto molto ottimista riguardo alle potenzialità: “Crediamo che, data la crescita del settore e di numerosi siti di attrazione turistica, la posizione sia perfetta”.
Lo sviluppo è stato assegnato a una compagnia cinese e durerà tre anni e mezzo. L’hotel avrà 247 camere, tra cui 19 suite. “Ci stiamo avvicinando al nostro cinquantesimo anniversario di operatività in Etiopia – ha riportato il sito di Hilton – e negli ultimi anni abbiamo voluto rafforzare la nostra presenza qui. Attualmente abbiamo cinque hotel in fase di sviluppo: questa crescita è il risultato di relazioni che stiamo costruendo con forti partner locali”. La costruzione è già in corso nel nuovo centro di Mekelle su Hawelti Road, a pochi passi dal Monumento ai Martiri. Tadele Abraha, proprietario di Green Coffee Agro Industry, ha dichiarato: “È molto interessante diversificare i nostri interessi commerciali nel settore alberghiero e abbiamo scelto di farlo con un operatore internazionale di classe con esperienza nel mercato etiope”. Hilton vanta una presenza di lunga data in Etiopia, avendo aperto nel 1969 Hilton Addis Abeba come uno dei suoi primi hotel nel continente africano.
Un accordo simile è stato siglato nel 2015 da Sunshine Business PLC per aprire l’Hilton Hawassa Resort & Spa nella città di Hawassa, capitale del Southern Regional State. L’Hilton Hawassa Resort & Spa in Etiopia si unirà a un portafoglio di oltre 70 proprietà Hilton in Africa e il vicepresidente senior per lo sviluppo, Europa e Africa per Hilton Worldwide, Patrick Fizigibbon, ha commentato così: “Con 55 milioni di dollari di finanziamenti governativi impegnati per la consegna di un aeroporto per Hawassa entro il 2018, c’è molto futuro in Etiopia meridionale”. Hilton Hawassa Resort and Spa in Etiopia sarà dotato di 169 camere per gli ospiti, ville con piscine esterne e complessi termali che saranno il fulcro dell’intero progetto.
Ma è l’intero settore alberghiero che in Etiopia non si ferma: il 17 maggio ha inaugurato l’hotel Sherar Addis, dove sono stabilmente impiegati 60 lavoratori. Con quest’ultima apertura, nella capitale ci sono ora 164 hotel “stellati”, per un totale di ottomila camere e diecimila posti letto. Durante la prima metà dell’anno fiscale in corso, il turismo ha portato in città oltre un miliardo di dollari di giro d’affari. Gli investimenti stanno crescendo e ci si aspetta l’arrivo di altre catene di hotel in franchising internazionale.
Per quanto riguarda il mondo della ristorazione, altro aspetto decisivo per rilanciare l’occupazione giovanile, si muove Pizza Hut: il franchising è stato rilasciato a Michael Ghebru, amministratore delegato della società Belayab Food, che ha chiuso il contratto con l’impresa americana Yum!, detentrice anche dell’insegna Kfc, a sua volta pronta ad aprire a breve dei negozi per fare concorrenza al locale Chicken Hut. Ghebru ha investito 5 milioni di dollari per quattro ristoranti. Per ora i prodotti per la preparazione dei piatti sono importati, ma l’obiettivo è di produrli localmente, con ricadute positive per l’agricoltura e le industrie locali.
Lo sbarco in Etiopia della catena Pizza Hut, che conta un centinaio di ristoranti in Africa subsahariana, testimonia lo sviluppo dell’economia del Paese e della sua classe media emergente. Addis Abeba, sede dell’Unione africana, terza città al mondo per numero di diplomatici dopo New York e Ginevra, conta anche altre catene di pizza: per esempio Debonairs Pizza, aperta due anni fa, che ha in programma altre aperture.