Etiopia, la Borsa delle commodity apre ai prodotti lavorati
16 Dicembre 2020

L’Ethiopia Commodity Exchange ammetterà anche lo scambio di prodotti lavorati. La decisione presa dal ministero del Commercio è destinata ad aumentare l’operatività del mercato etiope delle materie prime, destinandolo a diventare una finestra speciale non soltanto per i produttori ma anche per i trasformatori industriali.
L’ECX è una iniziativa relativamente recente per l’Etiopia ed è stata la prima del suo genere in Africa. Nel 2007, l’economista Eleni Gabre-Mahin è apparsa in un famoso TED talk in cui ha delineato la sua ambiziosa visione di fondare il primo mercato delle materie prime in Etiopia allo scopo di creare ricchezza, minimizzare il rischio per gli agricoltori e aiutare il Paese a diventare una delle economie in più rapida crescita. Eleni Gabre-Mahin è diventata CEO del nuovo Ethiopia Commodity Exchange nel 2008, contribuendo a lanciare l’unica Borsa di materie prime esistente in Africa dell’epoca. L’Etiopia Commodity Exchange (ECX) ha iniziato le operazioni commerciali nell’aprile 2008 con lo scopo di modernizzare il modo in cui l’Etiopia scambiava le sue risorse più preziose, le materie prime. L’Etiopia aveva bisogno di un cambiamento rispetto ai tradizionali mezzi di commercio per supportare meglio le esigenze di tutti i soggetti coinvolti nel commercio e nella produzione. Prima che l’ECX fosse istituito, i mercati agricoli erano caratterizzati da costi elevati e alti rischi di transazione. Con solo un terzo della produzione che raggiungeva il mercato, gli acquirenti e i venditori di materie prime tendevano a commerciare solo con coloro che conoscevano, per evitare il rischio di essere imbrogliati. Il commercio era effettuato sulla base di un’ispezione visiva, perché non vi era alcuna garanzia della qualità o della quantità del prodotto. Da parte loro, i piccoli agricoltori, che producono il 95% della produzione dell’Etiopia, erano alla mercé dei commercianti nel mercato più vicino.
L’ECX mette in contatto tutti gli attori del mercato – dagli agricoltori ai commercianti, dai trasformatori agli esportatori e ai consumatori – e crea opportunità di crescita nel settore delle materie prime e nelle industrie collegate, come trasporti e logistica, servizi bancari, finanziari e altri. Attualmente sono circa 3,5 milioni i piccoli agricoltori che vendono i loro prodotti attraverso l’ECX, che garantisce un sistema end-to-end sicuro e affidabile per la gestione, la classificazione e l’archiviazione delle merci, il pagamento delle transazioni. ECX crea fiducia e trasparenza attraverso la diffusione dei dati di mercato a tutti gli attori del mercato e offre anche un meccanismo interno di risoluzione delle controversie.
Oggi anche il Malawi, il Ruanda e il Ghana hanno mercati per lo scambio delle materie prime, ma la Borsa etiope è stata la prima di questo genere. Recentemente, inoltre, l’ECX ha aggiunto altri due prodotti agricoli (soia e ceci) al suo trading floor, portando il numero totale di materie prime scambiate a dieci. Il caffè rimane la commodity più scambiata: secondo la Ethiopian Coffee and Tea Authority, il Paese ha guadagnato circa 838,2 milioni di dollari dall’esportazione di caffè nel 2017/18. Fin dalla sua scoperta in Etiopia, il caffè ha svolto un ruolo importante per l’economia locale ed è la principale fonte di reddito per il 30 per cento circa della popolazione. E, nonostante le ricorrenti fluttuazioni dei prezzi sul mercato globale, rappresenta ancora un reddito importante sia a livello familiare sia per le entrate in valuta estera di Addis Abeba. Oltre al caffè, le esportazioni della nazione sono rappresentate prevalentemente da prodotti agricoli quali tè, spezie, cereali e semi oleosi. In base a dati pubblicati dal ministero del Commercio e dell’Industria a fine novembre, sebbene il piano del governo per i quattro mesi del nuovo bilancio annuale 2020-2021 (luglio-ottobre) prevedesse di generare 1,7 miliardi di dollari dall’export di materie prime, il Paese nonostante la pandemia è riuscito a garantire 1,1 miliardi di dollari.