Si chiama «Noor», che in arabo significa luce: qualcosa che il nuovo impianto di energia solare appena concluso ad Abu Dhabi utilizzerà in abbondanza per illuminare le case. In particolare, di 90mila persone. Tale è, infatti, il fabbisogno che l’impianto da 1.117 megawatt di potenza massima e dotato di 3,2 milioni di pannelli è in grado di soddisfare. Con queste premesse, Noor non soltanto supererà il Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park di Dubai, che avrà 1.000 megawatt di potenza l’anno prossimo, ma diventerà il più grande impianto al mondo per singolo sito operativo. Si tratta, cioè, di un unico progetto in un unico sito, una cosa differente da un parco solare in cui diversi progetti utilizzano un’infrastruttura condivisa. È questa caratteristica che ha fatto guadagnare alla città degli Emirati il record mondiale, anche se in altri Paesi – per esempio in India o in Cina – ci sono distese di pannelli solari più vaste. Per completare la realizzazione di Noor nei tempi previsti hanno lavorato al cantiere oltre 2.900 persone.
Grazie al mega parco solare, che si estende su otto chilometri quadrati ed è costato 870 milioni di dollari, la dipendenza della capitale dall’uso di gas naturale per la produzione di elettricità sarà considerevolmente ridotta con la riduzione conseguente dell’impronta di carbonio di un milione di tonnellate all’anno, l’equivalente di 200mila automobili. Il ministro del Cambiamento climatico e dell’Ambiente degli Emirati Arabi Uniti, Thani Al Zeyoudi, ha affermato che il progetto rappresenta una «preziosa aggiunta» al settore delle energie rinnovabili.
L’impianto si trova a Sweihan, a circa 100 chilometri da Abu Dhabi, ed è una joint venture tra la società governativa Abu Dhabi Power Corporation e un consorzio tra la giapponese Marubeni Corp e la cinese Jinko Solar Holding. Le tre realtà si erano aggiudicate nel 2017 l’asta indetta dalla Emirates Water and Electricity Company (Ewec). La Emirates Water and Electricity Company ha anche annunciato che il progetto ha battuto il record per la tariffa più competitiva del mondo che equivale a circa 24 centesimi di dollari per kilowattora. La tariffa rimarrà tale per 25 anni. «Il completamento del progetto – ha dichiarato Mohammad Hassan Al Suwaidi, presidente di Ewec – segna un’importante pietra miliare nella Strategia energetica degli Emirati Arabi Uniti, lanciata nel 2017 per aumentare il contributo di energia pulita nel mix energetico totale al 50% entro il 2050, riducendo al contempo l’impronta di carbonio nella generazione di energia del 70 per cento».
Sebbene gli Eau siano ancora in gran parte dipendenti dal petrolio, importanti sviluppi come questo avranno un impatto positivo sulle emissioni globali e dimostrano l’intenzione di passare a un futuro sostenibile attraverso le energie rinnovabili. Man mano che le nazioni del mondo diventano più consapevoli dei problemi che i combustibili fossili possono causare, si rivolgono sempre più alle energie rinnovabili. Anche gli Emirati Arabi Uniti (che sono il settimo produttore mondiale di petrolio e detengono riserve tra le più grandi del mondo, circa 98 miliardi di barili) rimangono e rimarranno nell’oil, con questo impianto solare hanno fatto una mossa audace verso un futuro più verde.
Mentre sul fronte della diversificazione del mix energetico, Sharjah costruirà una centrale a ciclo combinato da 1,8 gigawatt. La compagnia emiratina Hamriyah Independent Power Company ha ottenuto i finanziamenti, che ammontano a circa un miliardo di dollari. Secondo quanto riferiscono i media locali, una volta completata la centrale elettrica sarà la più efficiente nella regione del Medio Oriente. Il progetto consiste nella realizzazione di tre impianti a ciclo combinato, il primo dei quali dovrebbe essere collegato alla rete nel 2021. La centrale dovrebbe raggiungere la piena operatività entro l’estate del 2023.
Abu Dhabi e «Luce», pronto l’impianto solare più grande del mondo
10 Agosto 2019