La recente sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 13 luglio racchiude importanti novità in merito all’ambito di applicazione del regolamento 2019/452 sul coordinamento dei meccanismi di controllo degli investimenti esteri diretti (il “Regolamento”) e alla possibilità per gli Stati Membri di esercitare il potere di veto.
Adottando un’interpretazione restrittiva del concetto di “investimento estero diretto”, la Corte restringe il campo di applicazione del Regolamento, confinandolo ai soli investimenti direttamente eseguiti da società costituite in Paesi extra-europei, lasciando, in ogni caso, impregiudicato l’ambito di applicazione dei diversi meccanismi previsti dalle normative nazionali.
Quali sono le conseguenze di questa limitazione sui meccanismi di controllo nazionali?
Quali sono i presupposti per l’applicazione dei limiti che le libertà fondamentali del mercato interno sancite dai trattati impongono al potere degli Stati Membri di vietare investimenti in società strategiche?
La nostra Task Force Golden Power esamina la decisione della Corte di Giustizia e ne descrive le implicazioni concrete nel documento disponibile qui.