Il nuovo concordato preventivo alla luce del nuovo Codice della Crisi
18 Luglio 2022

Con il recepimento della direttiva europea c.d. “insolvency” avvenuto lo scorso 1 luglio viene riscritto in molte parti il Codice della Crisi d’Impresa, la cui versione aggiornata è entrata in vigore lo scorso 15 luglio.

Le principali novità che caratterizzano il nuovo Codice della Crisi sono rappresentate dal nuovo obiettivo primario delle procedure e strumenti di ristrutturazione di conservare l’impresa in funzionamento nonché dalla flessibilità degli strumenti offerti a debitori e creditori con pochi paletti rigidi e dal rinnovato ruolo dei creditori; ma non solo, il nuovo Codice della Crisi ha riscritto infatti tutti gli istituti della legge fallimentare (ad eccezione della disciplina del fallimento, ora liquidazione giudiziale) e ha addirittura introdotto uno strumento nuovo, il piano di ristrutturazione soggetto ad omologa.

Si tratta di una svolta molto importante per le imprese che tuttavia solleva diversi temi, primo fra tutti l’individuazione del momento di applicazione della nuova disciplina.

E’ importante, infine, rilevare come una delle procedure che ha subito maggiori cambiamenti sia rispetto all’attuale disciplina sia rispetto alle precedenti versioni del Codice della Crisi è il concordato preventivo: quali sono le principali novità?

Il nostro Focus Team Crisi aziendali e ristrutturazioni del debito ripercorre i principali passaggi del nuovo Codice della Crisi con particolare attenzione al nuovo concordato preventivo nel documento disponibile qui.