Nel corso degli ultimi anni la crescente sensibilità dei consumatori per il tema della sostenibilità ambientale e la crescente propensione all’acquisto di prodotti c.d. “green” hanno favorito la diffusione anche nel settore della moda delle pratiche di greenwashing che, tuttavia, espongono le imprese a criticità significative non solo per via dei procedimenti che possono essere avviati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ma anche in ragione delle azioni civili che possono essere promosse da concorrenti e consumatori.
A tale riguardo, infatti, meritano particolare attenzione le azioni che possono essere promosse dai consumatori in forma collettiva (c.d. “class action”), soprattutto considerato che, a seguito dei recenti interventi del legislatore italiano, lo strumento delle azioni di classe è stato significativamente potenziato, rendendolo molto attrattivo per i soggetti colpiti da un illecito plurioffensivo (quale certamente potrebbe essere una pratica di greenwashing) e, al contempo, rischioso (o, meglio, più rischioso rispetto ad una pluralità di azioni individuali) per i soggetti (normalmente le imprese) che sono chiamati a resistere a tali azioni collettive.
Il nostro Focus Team Alta gamma offre una panoramica dell’attuale quadro normativo nazionale e comunitario, nonché dei principali rischi legati a tali pratiche commerciali nel documento disponibile qui.