L’applicazione del diritto della concorrenza ai mercati del lavoro è oggi al centro delle priorità di intervento di molte autorità antitrust nazionali e della Commissione europea. Priorità confermata dai contributi di policy più recenti (tra cui il Report Draghi sulla competitività dell’Unione) e che ha trovato un riscontro concreto nel policy brief della Commissione dello scorso maggio 2024 intitolato “Antitrust in Labour markets”, dove gli accordi di fissazione dei salari e di no-poach sono considerati restrizioni gravi della concorrenza, rientranti nel novero dei c.d. “cartelli di acquisto”.
L’attenzione alla competitività nei mercati del lavoro potrebbe portare le autorità di concorrenza a scrutinare anche potenziali abusi di posizione dominante (ad esempio, attraverso l’imposizione di clausole di non concorrenza di lunga durata) e ad analizzare con più attenzione l’impatto di operazioni di concentrazione sulla domanda di lavoro e sui salari.
Quali sono i presidi che possono essere attuati dalle aziende?
Le nostre Practice Concorrenza/Antitrust e Diritto dell’Unione europea illustrano gli sviluppi più recenti e forniscono alcuni consigli pratici nel documento disponibile qui.