M-Pesa, ecco come un servizio di pagamenti via cellulare ha trasformato il Kenya
29 Maggio 2017

Il purpose era chiaro: trasformare le vite. A giudicare dai risultati, ma soprattutto da come l’attività di Safaricom sta proseguendo, la disruption è riuscita e sta allargando i suoi orizzonti.

La compagnia telefonica kenyota, che nel 2007 ha lanciato il servizio di mobile payment “M-Pesa” in collaborazione con Vodafone, ha fatto del Kenya il Paese leader dei pagamenti elettronici, diventato un caso di scuola in un settore d’avanguardia, tra finanza e tecnologia, in cui l’Europa sta arrivando con anni di ritardo. Un caso di successo planetario, perché M-Pesa ha rivoluzionato il concetto di servizio bancario in Africa prima e nel Subcontinente indiano poi, tanto da guadagnarsi anche un libro inchiesta scritto dai giornalisti del Guardian, “Money, Real Quick: The Story of M-PESA”.

Il nome, M-Pesa, è l’unione tra la “m” di mobile e “pesa”, che in lingua swahili significa denaro. Il servizio di m-payment, che nel marzo scorso ha compiuto dieci anni, consente di pagare merci e servizi, trasferire denaro, accreditare stipendi, dare la possibilità ai clienti delle banche di accedere ai propri conti correnti e movimentarli: tutto questo utilizzando il cellulare. Per un Paese come il Kenya, che ha un’economia basata prevalentemente sul denaro contante e dove soltanto una parte limitata della popolazione può accedere a servizi finanziari convenzionali, è stata una rivoluzione che ha messo decine di milioni di persone in condizione di scambiarsi di denaro e di conseguenza di poter avviare e sviluppare attività economiche e commerciali. Oggi M-Pesa, che può contare su una rete di 120mila agenti diffusi in tutto il Paese, conta 25 milioni di clienti in Kenya.

Ma come è stato possibile? Safaricom, nata nel 1993 come costola della compagnia telefonica statale Telkom Kenya, nel 1997 è stata sostenuta dall’ingresso nel capitale di Vodafone, che ha rilevato dal governo una partecipazione del 40% e l’ha successivamente portata in Borsa nel 2002. Con un socio e partner come la compagnia telefonica più grande del mondo, Safaricom ha sviluppato il servizio, che con il tempo è stato implementato. A partire dal 2009, Vodafone ha cominciato a potenziare M-Pesa aggiungendo servizi di pagamento internazionali. I clienti in Kenya e Tanzania possono ora inviare e ricevere fondi dall’estero, in una modalità che secondo la Banca Mondiale è la più conveniente.

Secondo uno studio curato dall’economista del Massachusetts Institute of Technology Tavneet Suri e pubblicato lo scorso dicembre sulla rivista Science, M-Pesa ha avuto un forte impatto su tutta l’economia in Kenya, con conseguenze positive – quali la riduzione della povertà – che avranno effetti a lungo termine. In particolare, M-Pesa ha consentito alle famiglie di aumentare i consumi del 2% a livello giornaliero (soprattutto laddove il capofamiglia è una donna) e ha contribuito a ridurre le differenze di genere: è stato calcolato che 185mila donne hanno lasciato l’agricoltura per far partire un’attività economica.

Nel frattempo, M-Pesa si è esteso ad altri Paesi e attualmente è presente anche in Egitto, Ghana, Lesotho, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo e Tanzania ed è arrivato in India, Romania e Albania. Complessivamente, in base a dati forniti da Vodafone, il servizio è utilizzato da 29,5 milioni di clienti 529 che effettuano in media transazioni al secondo.