Hyperloop, gli Emirati Arabi Uniti avranno il primo treno supersonico (grazie a un italiano)
7 Febbraio 2019

Il treno supersonico, uscito dalla mente del visionario Elon Musk, sta per diventare realtà. E il primo Paese a farlo entrare in servizio saranno gli Emirati Arabi Uniti. Hyperloop One – questo il nome – sfreccerà a oltre 1.200 Km a partire dall’anno prossimo, in un primo tratto da dieci chilometri ad Abu Dhabi. Il progetto mostrato nel 2013 dal miliardario americano fondatore di Tesla e dell’azienda spaziale privata SpaceX si concretizzerà in occasione dell’Expo di Dubai2020. Una volta completato, il sistema di Hyperloop One sarà in grado di collegare le due città che distano circa 160 chilometri in 12 minuti: oggi ci vuole circa un’ora e mezza in macchina o treno. Poi arriverà a Ryad in 48 minuti (oltre mille km) e farà l’ultima fermata a Doha in 23 minuti 700 chilometri dopo.
Più che un treno, Hyperloop è un capsulone (“pod”) che per muoversi sfrutta l’elettromagnetismo. Viaggia con la levitazione magnetica, come una sorta di posta ad aria compressa, all’interno di tubi sottovuoto sospesi sui binari.
Mr. Hyperloop, però, oggi non è Elon Musk bensì un italiano, al secolo Gabriele Gresta, che si fa chiamare «Bibop». Nato a Terni 47 anni fa, non si è mai laureato. Nella sua vita Gresta è stato sviluppatore di software, conduttore e autore di programmi radio e anche attore. Da qui forse la scelta del suo soprannome: Bibop, come un genere di jazz nato negli anni ’40. Ha fondato la Bibop Spa, azienda di produzione e distribuzione di contenuti, poi ceduta in parte a Tim nel 1999 per 11 miliardi delle vecchie lire. Ha poi fondato Digital Magics, incubatore di startup innovative, quotato all’Aim di Piazza Affari. Nel 2010 si è trasferito a Los Angeles, dove vive tuttora. È qui che ha conosciuto per la prima volta l’idea di Elon Musk. Ci ha creduto. Con il tedesco Dirk Ahlborn nel 2014 ha co-fondato Hyperloop Transportation Technologies (HTT), società di cui è presidente e che ha come missione quella di sviluppare la tecnologia Hyperloop.
Gresta intende rivoluzionare il sistema di trasporto su binari tradizionali, che hanno più di un secolo di vita. Lo ha detto lui stesso a Forbes: «Le rotaie sono state costruite con la tecnologia di cui si disponeva agli inizi del ‘900. Venivano trasportate con i cavalli e la loro larghezza ricalca quella del fondoschiena di un cavallo. Capito? Il nostro sistema di trasporto si basa ancora sulla misura dei fianchi dei cavalli. Eravamo fermi a più di un secolo fa e nessuno ha mai pensato di rivoluzionare la mobilità sfruttando i progressi della tecnologia».
Ma quanto costa questa rivoluzione? In un’intervista con Emirates News Agency, l’italiano ormai californiano ha rivelato che il sistema costerà «tra i 20 e i 40 milioni di dollari a chilometro» e ha aggiunto che il progetto può avere un ritorno dall’investimento in 8-15 anni.
«È stato un sogno inverosimile, ma siamo tutti eccitati ora che il sogno si sta per avverare negli Emirati Arabi Uniti nel 2020», ha detto Gresta. «Il sistema Hyperloop di Abu Dhabi ha appena passato lo studio di fattibilità. Abbiamo già completato lo studio dopo aver collaborato con Aldar Properties di Abu Dhabi l’anno scorso. Sarà la prima linea commerciale Hyperloop al mondo».
Il lancio negli Emirati Arabi Uniti si deve a un accordo siglato tra con la Roads and Transport Authority (Rta) di Dubai, l’Autorità dei trasporti emiratina, e la Hyperloop. E in base al memorandum of understanding siglato nell’aprile del 2018 tra la HTT e la Aldar Properties di Abu Dhabi, sarà creato un nuovo centro TT Hyperloop, che includerà un centro di mobilità, un centro dimostrativo per i visitatori e un hub dell’innovazione. Il centro si troverà tra Dubai e Abu Dhabi, vicino al sito dell’Expo 2020 e all’aeroporto internazionale Al Maktoum.
Non esiste, al momento, una tratta Hyperloop funzionante, ma test del progetto sono stati organizzati in Nevada e a Tolosa, in Francia. E in California, «patria» adottiva di Gresta, nel 2017 è iniziato per la prima volta lo scavo di un tunnel per Hyperloop.
La capsula ha già lasciato l’impianto di assemblaggio in Spagna e si sta dirigendo a Tolosa, in Francia, dove esiste una pista prototipo. Non appena arriverà a Tolosa, nella Airbus Valley, sarà messa in un tubo. Poi il sistema sarà testato da un primo passeggero con un viaggio sperimentale nei primi 350 metri di tubo. Dal 9 al 14 aprile, Hyperloop esporrà la capsula a Milano.