Gli Emirati Arabi Uniti lanciano la sfida allo Spazio
27 Settembre 2019

La sera di mercoledì 25 settembre, dopo un volo durato sei ore e quattro orbite attorno alla Terra, la navetta Soyuz decollata dalla piattaforma di lancio numero 1 del cosmodromo di Baikonur in Kazakistan – la stessa dalla quale nel 1961 era partito il primo uomo nello Spazio, il sovietico Yuri Gagarin – ha attraccato con successo alla Stazione Spaziale Internazionale. A bordo, uno dei tre membri dell’equipaggio era Hazza Al Mansouri, il primo astronauta nella storia degli Emirati Arabi Uniti.
Nato ad Abu Dhabi il 13 dicembre 1983, Al Mansouri è un esperto pilota di caccia F-16, del quale è diventato istruttore. Selezionato tra oltre quattromila candidati, ha seguito un duro percorso di addestramento a Mosca. Durante la sua missione a bordo della ISS, Al Mansouri lavorerà sull’osservazione della Terra, parteciperà alle missioni scientifiche e presenterà un tour della stazione spaziale in arabo. Al Mansouri fa parte del primo gruppo di astronauti del Programma Astronauti degli Emirati Arabi Uniti lanciato nell’aprile 2017 dallo Sceicco Mohamed bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e del governatorato di Dubai, e dallo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi e vice-comandante supremo delle forze armate degli Emirati Arabi Uniti. La missione del programma è quella di addestrare e preparare il primo corpo di astronauti degli Emirati. Al Mansouri si è laureato al Khalifa bin Zayed Air College nel 2004 e ha 14 anni di esperienza nel settore dell’aviazione militare. Nel suo viaggio, oltre a una bandiera degli Emirati Arabi Uniti, l’astronauta ha portato trenta semi di alberi di Al Ghaf, che verranno piantati nel suo Paese al ritorno dallo Spazio.
Con il successo del lancio e dello sbarco, gli Eau hanno simbolicamente (e non solo) varcato una nuova frontiera ed entrano nel vivo del Programma spaziale nazionale, lanciato nel 2017, ed in quella che viene definita “Space economy”. In due anni, gli investimenti degli Emirati Arabi Uniti nello spazio hanno superato i 22 miliardi di dirham, pari a 5,4 miliardi di euro.
A gennaio del 2019 l’agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, la UAESA, ha adottato il Piano nazionale per la promozione degli investimenti spaziali con l’obiettivo di aumentare la destinazione di capitali nazionali ed esteri nel settore spaziale. Nel Paese sono stati aperti oltre 57 stabilimenti legati allo Spazio, che hanno portato alla creazione di 1.500 posti di lavoro.
Gli Eau, attraverso il Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC), e l’agenzia spaziale federale russa Roscosmos hanno firmato lo scorso 20 giugno un accordo di cooperazione. Tutto ciò rientra nell’ambito degli obiettivi del “UAE Centennial 2071” che prevedono lo sviluppo di scienze futuristiche nell’ambito di vari settori che includono l’innovazione, lo spazio, l’ingegneria e la medicina.
Non ultimo è lo sviluppo di uno spacecraft, la costruzione di una struttura locale per la fabbricazione di satelliti che prevede il training per gli astronauti e il lancio di un programma globale scientifico e di ricerca.
Gli investimenti nel programma spaziale mirano a rafforzare la posizione come hub globale per le organizzazioni e le start-up coinvolte nelle scienze spaziali, nella ricerca e nei progetti. Secondo il documento dell’OCSE “L’economia spaziale in cifre” l’interesse per il settore spaziale è aumentato in modo significativo: 80 Paesi hanno satelliti in orbita. A luglio, Morgan Stanley ha stimato che l’industria spaziale globale potrebbe valere oltre un trilione di dollari entro il 2040.
Ma l’interesse per lo Spazio non è soltanto scientifico. Attualmente nello Spazio ci sono flotte di satelliti dotati di telescopi ottici e sistemi radar che servono per comunicare, osservare la Terra e localizzare e fotografare persone e oggetti sotto i 20 centimetri. Ma i satelliti trasportano anche i sistemi Galileo e Gps (Global Positioning System), una tecnologia utilizzata in una miriade di settori produttivi e industriali: nei trasporti, nella robotica, in agricoltura, ma anche nel settore bancario, per via del mobile banking.
Secondo gli esperti del settore, lo Spazio sarà il campo di battaglia del futuro per affermare la supremazia, anche economica, sulla Terra.