Etiopia, addio ai monopoli di Stato, il Governo apre ai privati
2 Luglio 2018

L’Etiopia dice addio all’economia di Stato. Il nuovo Governo ha annunciato una serie di aperture economiche che consentiranno l’ingresso dei privati in una serie di settori strategici sinora sotto stretto controllo pubblico come le telecomunicazioni, l’industria manifatturiera, i trasporti aerei e l’energia. Le misure, prese allo scopo di sostenere la crescita economica del Paese, sono state approvate lo scorso 5 giugno dal Consiglio esecutivo del Fronte democratico rivoluzionario popolare dell’Etiopia (Eprdf). “Le quote di maggioranza di Ethio Telecom, Ethiopian Airlines, Electric Power Stations e Maritime and Logistics saranno di proprietà del Governo, mentre il resto delle azioni sarà privatizzato da investitori locali o stranieri”, si legge nella nota.
Ma il nuovo Governo guidato da aprile dal premier Abiy Ahmed non si è limitato a prendere decisioni nel campo dell’economia. Ha anche detto di voler accettare i termini della pace con l’Eritrea così come erano stati concordati dalla Conferenza di Algeri del 2000 e di applicare integralmente la demarcazione del confine decisa nel 2002 da una Commissione internazionale, prendendo così due decisioni destinate a cambiare radicalmente il futuro del Paese. L’obiettivo è quello di riprendere i rapporti diplomatici ed economici con il Paese fratello, in modo tale da riacquistare l’accesso ai porti persi dopo l’indipendenza dell’Asmara.
Dopo decenni di controllo pubblico, l’Etiopia pone fine al monopolio statale liberalizzando una delle economie in più rapida crescita al mondo. L’annuncio è un cambiamento epocale per il Paese del Corno d’Africa dove l’Eprdf – da quando è arrivato al potere nel 1991 – ha controllato quasi ogni aspetto della vita del Paese, compresa l’economia. Si apre così agli investitori, compresi quelli stranieri, una parte, seppur minoritaria, del capitale delle imprese pubbliche. Un’opportunità che dovrebbe presto estendersi anche al comparto delle ferrovie, agli zuccherifici e ai parchi industriali. La rivoluzione sta avvenendo velocemente, ma con gradualità. Il Governo ha chiarito che i privati non potranno acquisire quote di maggioranza. Il settore bancario non sarà ancora toccato dalla liberalizzazione, come anche la questione della terra. Se attuata, la riforma dell’economia presenterà una delle maggiori opportunità di business in Africa per gli investitori privati esteri e nazionali. L’Etiopia, infatti, è l’economia in più rapida espansione di tutto il continente. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, si stima una crescita di oltre l’8 per cento quest’anno.
Società di telecomunicazioni come la sudafricana Mtn hanno aperto uffici nella capitale Addis Abeba e stanno aspettando l’ufficializzazione della privatizzazione parziale del monopolio di stato delle Tlc. Sia MTN che Vodacom attraverso i rappresentanti hanno dichiarato di essere interessati a esplorare l’acquisizione di una partecipazione in Ethio Telecom. La Ethiopian Airlines ha costruito una delle più giovani flotte al mondo e il numero di passeggeri dovrebbe superare i 10 milioni entro la fine del 2018. Secondo alcuni investitori, le privatizzazioni avverranno attraverso la vendita di parte del capitale attraverso la quotazione delle azioni su un mercato azionario locale che dovrebbe essere istituito al più presto possibile.
L’Etiopia aveva già visto alcune piccole privatizzazioni a partire dalla metà degli Anni 90, nel settore del tabacco e delle estrazioni minerarie e ha aperto a partnership nell’assistenza sanitaria e l’edilizia.
Sempre in ottica di cambiamento, il Governo ha nominato Yinager Dessie come nuovo governatore della Banca centrale al posto di Teklewold Atnafu. Addis Abeba sta introducendo riforme anche nel settore finanziario e la nuova nomina rientra nel nuovo corso. Si prevede inoltre che cambino i presidenti della Commercial Bank of Ethiopia e della Development Bank of Ethiopia.